Come anticipazione di grande rilievo culturale per i suoi 70 anni, che saranno festeggiati in vario modo nei prossimi mesi, il Liceo "Siciliani" ha scelto di fare il punto su un tema fondamentale per il nostro Paese qual è quello della lingua italiana e della sua diffusione fuori d’Italia, in Europa e nel mondo. Per approfondire le caratteristiche, le ragioni, ma anche le curiosità legate al grande rilancio e al consenso della lingua italiana e della nostra cultura nel mondo, il Liceo ha invitato alcuni esperti di livello internazionale.
Coordinati dalla prof.ssa Aurora Martorana, dello stesso Siciliani, si alternano nell’emiciclo del Liceo tre ospiti che hanno toccato temi differenti e complementari. Il motivo di fondo riguarda le Istituzioni italiane, e in particolare il Ministero della Pubblica Istruzione e quello della Cultura, che non sempre sono all’altezza di valutare le grandi risorse, le necessità, e soprattutto gli straordinari risultati che si ottengono nel mondo grazie a chi è impegnato in prima linea nella diffusione della cultura e della lingua italiana. Insomma, la realtà concreta supera le previsioni.
È il caso, quello dell’impegno in prima linea e della piena conoscenza delle proporzioni del fenomeno, dei tre intervenuti nella mattinata del Liceo Siciliani, a cominciare da Milly Curcio, docente dello stesso Liceo, ma anche ben nota critico e storico della letteratura, con un curriculum di saggi e volumi di rilievo, e un’esperienza che l’ha portata a conseguire un PhD (il nostro dottorato di ricerca) internazionale, al quale ha dedicato ben 5 anni di studio e ricerca e lavoro all’estero, in varie sedi universitarie (Praga, Madrid, Cluj, Bucarest, Pécs, Budapest, Varsavia, Malta, fra le altre). Così come esperto, anche se giovane, è il camerunense Brice Talla, animatore e cofondatore del Centro per la promozione della lingua italiana, a Douala, appunto, che è partito dal suo amore profondo per il nostro Paese e per la nostra cultura in generale, per trasmetterlo in luoghi dove la nostra lingua davvero raramente risuona, così creando un centro di attrazione e di attenzione che si propaghi in molte aree del continente africano. Terzo ospite del Siciliani Luigi Tassoni, che molti conoscono per la sua esperienza internazionale di semiologo e critico, e che da 25 anni dirige uno dei luoghi di eccellenza della cultura italiana all’estero, il famoso Dipartimento di Italianistica dell’Università di Pécs, in Ungheria, dove è professore ordinario, e creatore degli altrettanto famosi Seminari internazionali interdisciplinari di Pécs. Di Luigi Tassoni, autore di numerosi volumi e saggi di letteratura e semiotica, pubblicati in varie lingue e Paesi nel mondo, ospite in Università comprese fra gli USA e tanti centri europei, membro della prestigiosa Accademia ungherese delle Scienze, va ricordato che nel 2002 il Presidente Ciampi lo ha insignito di un'alta onorificenza, la medaglia di Cavaliere dell’Ordine della Stella della Repubblica italiana, proprio per il suo impegno nella diffusione a livelli scientifici della cultura italiana in Europa.
Nel corso dell’incontro con i numerosissimi studenti e i docenti del Siciliani, animato da domande a raffica su vari argomenti, dalla didattica alle notizie e curiosità anche pratiche sulla realtà dei parlanti italiano nel mondo, Brice Talla ha raccontato la sua storia esemplare di studente autodidatta in Camerun, assistito online proprio dalla prof.ssa Martorana che con affetto e competenza lo ha guidato fino a fargli conseguire i risultati di oggi. Oggi che Brice è laureato in Economia, che per la prima volta davanti a un vero pubblico di italiani parla un lingua correttissima e chiarissima, oggi che mostra con orgoglio uno dei suoi allievi migliori, Thierry Tamko, anche lui intervenuto con la propria esperienza al seminario di via Turco, da poco laureato in Economia a Ferrara e prossimo alla specialistica.
Da tutti gli ospiti e esperti, portatori di esperienze concrete, sul campo, abbiamo appreso che la lingua italiana e la diffusione della sua storia culturale millenaria godono di ottima salute nel mondo. I motivi sono molteplici: primo fra tutti si potrebbe segnalare la grande comunicativa che è una caratteristica della nostra civiltà, e dunque un ascendente capace di vincere le resistenze delle culture meno simili alla nostra. Inoltre l’Italia può permettersi di coniugare, con esempi di eccellenze internazionali in ogni campo del sapere, il fascino di una profonda antichità con la modernità contemporanea. Insomma dal latino alle tecnologie, dall’humanitas alle scienze, la nostra lingua ha le doti più naturali ed efficaci per penetrare nei luoghi più diversi, e per dirsi solida lingua per il presente. Ci resta soltanto un terribile cruccio: è proprio l’Italia il luogo dove meno si tutela la dignità della lingua, qui dove si registrano sciatterie di ogni genere ai danni della nostra lingua, torturata e malmenata a tutti i livelli. Per amarla, ci dicono gli esperti, dobbiamo conoscerla e prestare ad essa un po’ di attenzione, con rispetto, familiarità e soprattutto quell’impegno che la scuola dovrebbe promuovere sempre.
L’italiano, dunque, grande veicolo e modello internazionale che attende ancora che gli italiani se ne accorgano coscientemente. Grazie al Liceo Siciliani per avercelo ricordato con tante interessanti proposte, e per aver messo al centro, una volta tanto, di tematiche così cruciali, e di una spinta per il rilancio della lingua italiana, proprio la Calabria e Catanzaro.
Naturalmente, dato il successo dell’iniziativa, è in programma un nuovo incontro, intitolato Parlo italiano in Camerun, previsto per il 28 gennaio 2019, e questa volta focalizzato sulla storia e le storie dei giovani italofoni del Camerun: saranno allora Brice Talla e Thierry Tamks, insieme alle professoresse Milly Curcio e Aurora Martorana, ad animare un altro seminario, per passione e competenza sicuramente entusiasmante, e utile ai tanti studenti e docenti del Siciliani.