Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” - Catanzaro

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Qui di seguito riportiamo le riflessioni dei ragazzi della classe 2D che ha partecipato all'evento.

Leggendo i pensieri dei compagni dell’ISS Calabretta abbiamo avuto l’occasione di riflettere molto. Ci ha colpito in particolare il commento di un ragazzo che ha inteso l’asserzione di Kant come un monito ad esporre le nostre opinioni incondizionatamente, senza preoccuparci della loro correttezza e del giudizio della società...

Secondo me non sempre ciò è corretto: Kant, infatti, con la sua affermazione, sostiene che non sempre è un bene parlare e dire ciò si pensa. Esteriorizzare tutto ciò che ci passa per la testa potrebbe farci giungere a conclusioni affrettate e a formulare dei pregiudizi su qualcuno e/o qualcosa. Prima di dire la propria opinione, infatti, bisogna essere certi che le nostre affermazioni non nuocciano a qualcun altro. Perciò, possiamo esprimere un giudizio su una persona solo dopo averla conosciuta adeguatamente ed aver empatizzato con lei, anche se non sempre ciò risulta essere facile. (Fabrizio)


Delle volte una persona può sembrare forte e sicura di sé ai nostri occhi, mentre nasconde molte fragilità che non manifesta per paura di essere criticato dagli altri e un nostro giudizio negativo rischierebbe di compromettere la sua autostima. (Gaetano, Chiara, Giulia V.)


In molti casi la verità viene spesso nascosta a causa della sua asprezza e, di conseguenza, le persone sono limitate nel dire ciò che pensano realmente. (Michelangelo, Francesco M., Lorenzo)
Spesso non si esprime quello che si pensa perché può ferire e allontanare le persone che ci stanno vicine. (Samuele)


“Se dico quello che penso. Non resta neanche un amico” (Perdonami, Salmo)

“La verità è fatale” (La verità, Vasco Rossi)


La citazione del pensiero di Kant proposta denota come la convinzione per un pensiero non implichi che questo debba necessariamente essere esposto, sia per timore dell’opinione altrui sia per semplice timidezza; al contrario, devono essere poste in discussione le riflessioni più radicate, in quanto nessuna idea è universale e ognuno possiede il proprio punto di vista. (Giovanni M.)
Ma oltre a essere importante cosa si dice lo è anche saper esprimere correttamente il proprio pensiero, tenendo conto delle conseguenze che le nostre parole possono produrre. (Riccardo)


Anche per esprimere la nostra opinione su un fenomeno (ad esempio la pandemia) dobbiamo documentarci ed essere assolutamente certi che ciò che diciamo sia giusto, altrimenti potremmo mettere a rischio la salute altrui. Dunque non bisogna essere impulsivi: è importante autocontrollarsi e stare attenti alle proprie asserzioni. Non bisogna, però, neanche esprimere qualcosa di cui non siamo pienamente convinti, perché si potrebbe cadere nell’ipocrisia. (Fabrizio, Mattia)
Infatti ognuno deve essere sicuro dei propri ideali, pensare con la propria testa e agire secondo ciò che ritiene giusto, senza farsi influenzare dal pensiero di tutta la società; solo così potremo maturare, sviluppare il nostro pensiero critico e vivere in libertà. (Gaetano, Aurora, Francesca, Manuela, Nunzio, Martina, Giulia V.)


Sfortunatamente, non sempre nella storia è stato possibile avere completa libertà di opinione a causa di regimi totalitari che la reprimevano. È accaduto nel nostro paese, durante il ventennio fascista, ma per fortuna con la nascita della Repubblica italiana, questo diritto è ora tutelato dall’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. (Emanuele)
Ad oggi, non tutti condividono il pensiero dominante diffuso dai mass-media della società occidentale. Alla luce di ciò è fondamentale che tutti rispettino le opinioni altrui, a patto ovviamente che queste abbiano un fondamento logico. (Giovanni S.)


L’affermazione di Kant ci ricorda anche la società descritta nel romanzo 'Fahrenheit 451', dove il governo, attraverso la tv, diffonde la sua propaganda, imponendo alle persone di seguire idee e comportamenti “comodi” per il regime, senza che nessuno potesse esprimere le proprie idee. (Antonio)


Talvolta preferiamo tacere piuttosto che parlare perché ci sembra la via più facile, ma in questo modo non riveleremo mai noi stessi e la nostra interiorità. (Giulia P., Rossana, Daniele, Chiara, Adriano)

“Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente”. (Sigmund Freud)


“Le parole sono un’arma, tu clicca e spara” (Mose, Parliamo piano)

Qualunque cosa si dica, bisogna sempre tenere presente che la parola è lo strumento più potente di cui l’uomo disponga. Una parola può far sparire il dolore, come una bacchetta magica, ma può anche avere la stessa forza distruttiva di un uragano. La parola crea, la parola distrugge; ciò rende necessario valutare attentamente fino all’ultima sillaba che si sceglie di pronunciare. (Rossana)


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