Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” - Catanzaro

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Per due classi del nostro Liceo (la 3C e la 3G) quest’anno c’era un motivo in più per l’ormai consueta pizza di fine anno: il saluto a Miza e Ahimsa che, dopo un anno trascorso qui con noi, a luglio partiranno per ritornare nei loro paesi, rispettivamente la Malesia e l’Indonesia. Entrambi sono arrivati al “Siciliani” grazie al Progetto Intercultura, nell’ambito del quale ragazzi stranieri sono inseriti in classi italiane ed ospitati da famiglie italiane; i ragazzi italiani possono effettuare analoghe esperienze all’estero. 

Si tratta di occasioni preziose, non solo per i ragazzi che le vivono in prima persona e per le famiglie che li ospitano, ma anche per le classi che li accolgono, alunni e docenti che devono fare i conti con le diversità linguistiche e culturali, ma che hanno così la grande opportunità di arricchire il loro bagaglio umano, oltre che professionale.

Il 14 giugno, la 3G si è incontrata quasi al completo per un momento di festa che è stato anche un’occasione per valorizzare la bella esperienza fatta insieme ad Ahimsa. “Grazie per come avete saputo accogliermi, quando sono arrivato qui ragazzo alieno - sue testuali parole - con la pelle più scura e gli occhi piccoli” ha detto Ahimsa nel suo discorso di saluto che aveva coscienziosamente preparato in un italiano ormai impeccabile, la sesta lingua che impara dopo le cinque che già conosce, compreso l’arabo ed il sanscrito. “Mi mancherà la pizza, ma soprattutto mi mancherete voi”, ha detto ai suoi compagni che lo hanno effettivamente fatto sentire uno di loro ed ai quali l’anno prossimo certamente Aihmsa mancherà.

“Non è stato facile all’inizio per me, trovarmi in un ambiente completamente diverso e lontano, partecipando alle lezioni senza capire niente”. La conoscenza dell’inglese è  stata importantissima, per lui e per i suoi nuovi compagni, perché gli ha consentito di inserirsi e di comunicare, almeno fino a quando non è riuscito ad imparare l’italiano.

Tanti i ricordi che porterà con sé in Indonesia: le cose nuove che ha imparato, ma anche gli incontri, le esperienze condivise in una classe che è per molti versi “speciale”, perché è una classe in cui l’accoglienza e l’integrazione non sono solo affermazioni di principio ma realtà vissute quotidianamente, una classe in cui si è imparato a superare le barriere, non solo quelle di Aihmsa che viene dall’Indonesia, ma anche quelle di Morena, che si è goduta la sua serata in pizzeria, ora velocissima e più autonoma con la sua carrozzina motorizzata.

Il 15 giugno è stata invece la volta della 3C, che ha salutato Miza. “Grazie perché mi avete accolta a braccia aperte e vi siete presi cura di me. Ognuno ha avuto il suo ruolo, docenti e compagni di classe. Senza di voi, non avrei potuto vivere questa meravigliosa esperienza” ha detto la ragazza, che ha portato anche lei una ventata di freschezza e di colore nella classe che l’ha “adottata” per 6 mesi circa. Anche la sua presenza è stata importante per aiutare i ragazzi ad aprirsi a realtà nuove e completamente diverse della nostra, a sapere per esempio come funziona il sistema scolastico ed educativo della Malesia, potendolo confrontare con il nostro. A capire cosa può comportare vivere il Ramadan, per chi è musulmano.

Sono esperienze preziose quelle vissute quest’anno in queste due classi, che dovrebbero essere ripetute e che andrebbero certo valorizzate per tutta la nostra scuola.

Miza e Aihmsa torneranno nei loro paesi con un po’ di nostalgia e sicuramente avendo acquistato nuovi amici italiani (tutti e due ipotizzano in qualche modo di tornare in futuro in Italia, anche solo per una vacanza).

Loro hanno imparato qualcosa della nostra cultura ed i nostri ragazzi hanno respirato un po’ di aria del mondo. È certamente così che si costruiscono le competenze di cittadinanza che oggi la scuola ci chiede.

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