Il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, istituita nel 2011 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Si tratta di un evento che si svolge in tutto il mondo il 21° giorno del 3° mese per indicare l'unicità della triplicazione (trisomia) del 21° cromosoma che causa, appunto, la Sindrome di Down. Come ogni anno, si vuole attirare l’attenzione di opinione pubblica, media e interlocutori istituzionali sulle reali capacità e le esigenze delle persone con questa sindrome e delle loro famiglie, per diffondere un messaggio di positività che sappia, però, anche far riflettere...
[ Ebook realizzato della 1H ]
Il tema di quest’anno riguarda un aspetto fondamentale per la vita di ciascuno di noi, ovvero il diritto all’autodeterminazione: “With Us, Not For Us” (Insieme a noi, non al posto nostro).
Negli ultimi anni si sono fatti grandi passi affinché i ragazzi con Sindrome di Down possano, come gli altri, realizzare i propri sogni: avere degli amici, un lavoro, un compagno o una compagna con cui condividere la propria vita.
La strada verso la completa autonomia è ancora lunga, ma decidere di percorrerla insieme a loro significa lavorare per una società più sostenibile, a misura d'uomo, più tollerante. Significa educare alla pazienza, all’attesa dei tempi dell’altro, alla lentezza, a non voler arrivare primi a tutti i costi; a mettere al primo posto la persona e le relazioni sociali. Significa lavorare per un mondo migliore.
Quest'anno per la prima volta il nostro Liceo ha tra i suoi studenti un ragazzo con Sindrome di Down. I compagni di classe hanno voluto realizzare un e-book, che, attraverso immagini e video, testimonia momenti particolarmente significativi della loro giornata scolastica, nonché, più in generale, storie di
conquiste e di vita vissuta da persone con sindrome di Down.
L’intento è quello di condividere l'esperienza dei docenti e dei compagni che vivono la loro giornata scolastica accanto a lui, cercando anche di sfatare i falsi miti e i pregiudizi che solitamente accompagnano la relazione con questi ragazzi, che hanno vizi e virtù, ma soprattutto aspirazioni, identiche a quelle dei loro coetanei.
Volutamente non ci si è soffermati sulle molteplici problematiche sociali che ancora restano insolute, non per far finta che vada tutto bene, quanto per dimostrare, con i fatti, le potenzialità di questi ragazzi, che, spesso, non emergono per mancanza di professionalità, pregiudizi e ignoranza.
La presenza di questo compagno è un’occasione che tutti gli studenti devono cogliere, per interrogarsi, riflettere, ma soprattutto crescere. Anche questa è cultura.