Liceo Scientifico “Luigi Siciliani” - Catanzaro

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Parlare di volontariato e di carità in un’epoca affetta da forti individualismi e da un efferato egoismo è segno che siamo ad una svolta; è segno che l’uomo ha capito che non può andare avanti chiuso in sé stesso. Non solo. Ci si rende sempre più conto che la vera autentica gioia è nel donarsi gratuitamente per gli altri e agli altri. È questa consapevolezza la chiave di lettura di una realtà sociale che può salvarci dalla facile malattia dell’emotività che facilmente si accende in noi e altrettanto facilmente si spegne.

 

L’attività di volontariato invece arricchisce chi lo effettua e chi è beneficiato in una dinamica di relazioni, di affettività, di disponibilità che riempie l’anima e fa bene al corpo. È altresì un modo attraverso cui ci si abitua a leggere e comprendere i bisogni di chi sta peggio di noi. Un problema di sensibilità e di educazione quindi.

Ce lo hanno dimostrato le classi 4F e 4G e le insegnanti Rosanna Carpanzano e Caterina Sanzi che si sono impegnate a focalizzare l’attenzione sul tema “Il volontariato e le anime che lo animano”.

È in tale ottica che la nostra scuola, il Liceo Scientifico L. Siciliani, in collaborazione con l’associazione “Il tribunale per la difesa dei minori”, ha inserito nel piano dell’offerta formativa attività progettuali relative al tema del volontariato, nella consapevolezza che gli alunni possono rendersi conto sul campo cosa significa aiutare i bisognosi. E il 4 dicembre 2015, alcuni rappresentanti della scuola si sono recati all’auditorium Casalinuovo per partecipare al progetto “Il mio talento nel sociale”.

“Talento nel sociale” vuol dire riservare parte del proprio tempo libero ai poveri, ai derelitti, a chi è solo ed abbandonato; vuol dire guidare i ragazzi più fortunati, gli alunni della scuola, ad acquisire una nuova coscienza verso la donazione di sé in modo assolutamente gratuito. Vuol dire aprirsi, offrire le proprie potenzialità al servizio di chi non è proprio fortunato come noi.

E gli alunni lo hanno ben capito.

La consegna degli attestati e di una targa ricordo nel corso della cerimonia del 4 dicembre se è stato un riconoscimento ufficiale ad un’opera meritoria, ha però aperto un interrogativo: “Quanto lavoro resta ancora da fare affinché vengano riconosciuti e tutelati i diritti dei minori?”

La risposta al lettore, alla sua sensibilità, alla sua intelligenza…

Noi siamo qui con i nostri progetti, con i nostri sogni e le nostre speranze, perché ancora crediamo e vogliamo un mondo migliore.

 

 

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